di José, el de la quimera
Argomentare che uno può ballare ciò che desidera è sbagliato. Con questo criterio potremmo chiamare "tango" anche la musica di Schoenberg e Stockhausen e cadrebbe la discussione. Mi immagino le acrobazie che dovremmo fare per seguire questa musica, e quella di Piazzolla non è tanto lontana perché è la struttura musicale che detta i movimenti bisognerebbe conoscerli bene per non essere ridicoli sulla pista da ballo. Ripeto, mi riferisco al tango sociale, quello che balla il comune mortale in una milonga dove generalmente ballano molte persone. Abbiamo due aspetti: saper navigare in una pista piena e ballare seriamente, senza esibirsi e senza coreografie, improvvisando, rispettando la musicalità di ciascuna orchestra, in abbraccio chiuso, giacché il tango è il ballo che chiuse l'abbraccio.
Non voglio che questo sia inteso male. Credo che la musica di Piazzolla È tango e di somma qualità, però non tango ballabile. Vedere il mio articolo precedente "Porqué el tango se debe bailar con las orquestas del 40?", su questo sito web, dove do le mie argomentazioni per giustificare quello che dico.
Di vero c'è che Astor Piazzolla non ballava e non gli piaceva il ballo. Laura Escalada Piazzolla scrive in un suo articolo: "Astor vuole innanzi tutto ottenere che il bandoneón non sia più lo strumento di un orchesta di ballo. Desidera dare al bandoneón la sua nobiltà, convertendolo in uno strumento classico". Risulta evidente in questa frase la mancanza del concetto di nobiltà che aveva Piazzolla sul ballo. Se lo spirito esistesse, ed il nostro musicista si imposessasse di uno questi ballerini piazzolliani come un'entità paranormale per distruggere il ballo, quello che vedremo accadere potrebbe essere questo :-) ... e allora dovremo chiamare un esorcista...