Lucio Demare compose il tango alla fine del suo periodo migliore di produzione musicale. Homero Manzi scrisse le struggenti parole nel pieno della maturità artistica considerando che morì a soli 44 anni nel 1951. Ricordiamo che Malena, altra sua notevole produzione poetica è del 1941. Il tango racconta di un marinaio che balla l'ultima notte prima di partire con il suo amore in lacrime perché forse la nave, o lui, non torneranno più. Lui non sa perché lei piange, ma la muchacha forse intuisce che se cento sono i porti, cento saranno... La versione di Lucio Demare per la voce di Juan Carlos Miranda è meno ballata di quella Carlos Di Sarli con Roberto Rufino che viene proposta sui video di YouTube. In milonga le cose vanno diversamente. Nei video in calce segnalo il tango ballato del compianto Osvaldo Zotto con una castigata Lorena Ermocida al compleanno di Flaco Dany e Natacha Poberai nel 2008 al prestigioso Club Sunderland di B.A.. Zotto e la Hermocida ballano nel rispetto dei codici tipici di B.A., l'eleganza e la sobrietà del gesto miste alla postura inpeccabile fanno di questa esibizione un dictat. Al contrario di come li vedevamo ai Festival in tutto il mondo, quando ballano a B.A. ritrovano la misura che i loro maestri hanno trasmesso quando hanno fornito lo strumento del ballo quale futuro e ragione di vita. Non a caso vediamo a bordo pista i più bei nomi del tango argentino: ballerini, musicisti e poeti che hanno scritto la storia di questo ballo e che ora vedono dove sono arrivati i loro protetti. È chiaro che il tango mostrato al Sunderland è quanto di più tradizionale ci possa essere nel rispetto della cultura a cui appartiene. La versione di Lucio Demare ballata da Ariadna e Leo è solo cronaca per soddisfare l'audio. Alberto Podestá ci regala, invece, una prestazione del tutto originale e godibile.
Riberas que no cambian tocamos al anclar.
Cien puertos nos regalan la música del mar.
Muchachas de ojos tristes nos vienen a esperar
y el gusto de las copas parece siempre igual. Tan sólo aquí en tu puerto se alegra el corazón,
Riachuelo donde sangra la voz del bandoneón.
Bailemos hasta el eco del último compás;
mañana zarpa un barco, tal vez no vuelva más….
¡Qué bien se baila sobre tierra firme!
Mañana al alba tendremos que zarpar.
La noche es larga, no quiero que estés triste…
Muchacha, vamos; no sé por qué llorás…
Diré tu nombre cuando me encuentre lejos.
Tendré un recuerdo para contarle al mar.
La noche es larga, no quiero que estés triste…
Muchacha, vamos; no sé por qué llorás...
Dos meses en un barco viajó mi corazón,
dos meses añorando la voz de mi bandoneón.
El tango es puerto amigo donde ancla la ilusión,
al ritmo de su danza se hamaca la emoción.
De noche, con la luna soñando sobre el mar,
el ritmo de las olas me miente su compás.
Bailemos este tango, no quiero recordar;
mañana zarpa un barco, tal vez no vuelva más…
Sponde che non cambiano tocchiamo all'ancoraggio.
Cento porti ci donano la musica del mare.
Ragazze dagli occhi tristi ci vengono ad aspettare
e il sapore dei bicchieri sembra sempre lo stesso. Soltanto qui nel tuo porto si rallegra il cuore, Riachuelo dove sanguina la voce del bandoneon. Balliamo fino all'eco dell'ultima battuta;
domani salpa una nave, potrebbe non tornare ....
Quanto bene si danza sulla terra ferma!
Domani all'alba dovremo salpare.
La notte è lunga, non voglio che tu sia triste ...
Ragazza, vieni, non so perché piangi ...
Dirò il tuo nome quando sarò lontano.
Avrò un ricordo da raccontare al mare.
La notte è lunga, non voglio che tu sia triste ...
Ragazza, vieni, non so perché piangi ...
Due mesi su una nave viaggiò il mio cuore,
due mesi di nostalgia della voce del mio bandoneon.
Il tango è il porto amico dove si ancora l'illusione
al ritmo della sua danza si culla l'emozione.
Di notte, con la luna sognando sul mare,
la cadenza delle onde mi ricorda il suo ritmo.
Balliamo questo tango, non voglio ricordare;
domani salpa una nave, potrebbe non tornare ...
Orquesta Carlos Di Sarli, canta: Roberto Rufino ballano Lorena Ermocida e Osvaldo Zotto