Testo: Alfredo Navarrine
Musica : Rafael Iriarte (Rafael Yorio)
Inciso per l'Orchestra di Osvaldo Fresedo con la voz de Roberto Ray. (“Ojos muertos”) 1938.
Inciso per l'Orchestra di Ástor Piazzolla con la voce di Héctor Insúa. (“Ojos tristes”) 1947.
Incide Alberto Marino con l'Orchestra Ases del Tango nel 1958/60
Inciso da Oscar Alonso con l'accompagnamento dell'Orchestra di Carlos García. (“Ojos tristes”, con il testo completo,
contributo di “el Charrúa”) 1970
Fonte: HermanoTango Tango Info
Torna Juda nell'ora
del Caino che pugnala
la Croce che vacilla
però il mondo nulla vede.
Il cieco non è quello che va a tentoni
Più cieca è la cecità
che non vuole guardare
occhi senza lacrime vere
sembrano pugnali di ghiaccio,
occhi che guardano sempre verso il basso
di fronte al calore della tenerezza
dove andrà, Signore, questa legione
con gli occhi morti
e il cuore arido.
È più umano proprio il cieco
che con la sua calma pia
apre gli occhi dell'anima
e dalla sua voce, fioriscono le preghiere.
Mentre riempie la sua calma
di rosai interiori,
passa, orfana d'amore
l'umanità infelice.