Qué te importa que te llore

Tango 1942

Musica: Miguel Caló / Osmar Maderna
Letra: Miguel Caló / Osmar Maderna

Mucha polenta! Come si direbbe in lunfardo. Grande qualità per questo tango che Miguel Caló e Osmar Hector Maderna scrissero al culmine della loro carriera. Maderna considerato il Chopin del tango fu chiamato da Miguel Caló nella sua orquesta nel 1939. Suonò con Enrique Mario Francini, Armando Pontier, Domingo Federico e Eduardo Riveria, tutti giovani che diesero una svolta alla storia dell'orquesta di Miguel Caló. Raúl Berón canta questo tango con un timbro magistrale che sottolinea la drammaticità del testo.
Déjame mentir que volverás
que volverás con el ayer,
con el ayer de nuestro sueño.
Déjame esperarte, ¡nada más!,
ya que comprendo que esperar
es un pedazo de recuerdo,
se que este dolor, es el dolor de comprender
que no puede ser esa esperanza
que me ahoga.
Déjame llorar, siempre llorar,
y recordarte y esperar
al comprender que no volverás.

Qué te importa que te llore,
qué te importa que me mientas
si ha quedado roto mi castillo del ayer,
déjeme hacer un Dios con sus pedazos.
Qué te importa lo que sufro,
qué te importa lo que lloro...
si no puede ser aquel ayer de la ilusión,
déjame así llorando nuestro amor.

Mucho te esperé sin comprender,
sin comprender por qué razón
te has alejado y no volviste.
Mucho te esperé, fatal dolor
de consumir la soledad
en el calor de lo que fuiste.
Debes indicarme qué camino continuar
ya que es imposible que se junten nuestras vidas.
Déjame llorar, siempre llorar,
no ves que ya ni sé qué hablar,
ni qué mentir, ni qué esperar.

Lasciami mentire che tornerai
che tornerai come ieri,
con il passato del nostro sogno.
Lascia che ti aspetto, niente più!
giacché capisco che aspettare
è un pezzo del ricordo,
so che questo dolore, è il dolore di capire
che non può essere la speranza
che mi soffoca.
Lasciami piangere, piangere per sempre,
ricordarti e sperare
di capire che non tornerai.

Cosa ti importa se ti piango,
che ti importa se mi mentisti
è crollato il castello del mio passato,
lasciami fare un Dio con i suoi pezzi.
Che ti importa quello che soffro,
che ti importa ciò che piango...
se non può essere l'illusione del passato,
lasciami così piangendo il nostro amore.

Ti ho aspettato tanto capire,
senza comprendere per quale ragione
ti ho perso e non tornasti.
Molto ti aspettai, dolore fatale
da consumare la solitudine
nel calore di ciò che eri.
Devi indicarmi dove andare
giacché è impossibile che le nostre vite si incontreranno.
Lasciami piangere, piangere per sempre,
non vedi che già non so cosa dire,
ne che mentire, ne cosa aspettare.

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